Dal 2011/12 nelle scuole comunali è stata introdotta la cartella dell’allievo: raccoglie e organizza i documenti che testimoniano la “storia personale e l’evoluzione” dell’allievo ed è considerata un “prezioso strumento di supporto in occasione dei colloqui con i genitori, i servizi esterni e le autorità”. La “Scuola che verrà” prevede di estendere la cartella dell’allievo a tutta la scolarità dell’obbligo.

Il docente dovrebbe raccogliere le informazioni necessarie all’allestimento del quadro descrittivo degli apprendimenti previsto al termine dell’obbligo scolastico. Molti colleghi hanno espresso preoccupazione su vari piani, sia in merito al rispetto dell’allievo sia sulla difficile realizzazione del documento, senza trovare le necessarie garanzie che non si tratti di una pericolosa schedatura basata su considerazioni che devono avvenire in modo sommario su di un apposito supporto informatico.

La riforma precisa che il profilo «permetterà al termine della scolarizzazione di supportare il processo di orientamento, fornendo indicazioni importanti agli ordini scolastici successivi e rispondendo al contempo alle richieste dei potenziali datori di lavoro».

 

Il Movimento della Scuola ha così deciso di proporre una serata di riflessione sul tema prendendo spunto dall’esperienza francese, dove molti docenti e tante famiglie si oppongono al profilo dettagliato dell’allievo introdotto nella scuola (il « Livret Scolaire Unique Numérique » – accolto positivamente dal MEDEF, l’associazione mantello delle organizzazioni padronali) e al suo proseguimento nella vita lavorativa, il “Compte personnel d’activité”, previsto dalla nuova Legge del lavoro.

Relatore sarà Richard Abauzit, insegnante, ispettore del lavoro e sindacalista.

Richard Abauzit da anni segue con attenzione l’evoluzione delle riforme inerenti il passaggio verso una scuola e un mercato del lavoro basati sulle competenze. Nell’articolo “Le fichage tout au long de la vie”, Abauzit ricostruisce la storia di questa evoluzione, dall’equivalente del nostro GAGI al profilo Europass, spiegando i cambiamenti intervenuti ad ogni passaggio.

A partire da queste premesse abbiamo chiesto a Richard Abauzit di rispondere ad alcune domande per aiutarci a capire le implicazioni dell’auspicato nuovo sistema e come evitare possibili derive:

  • Su quali presupposti si basano le preoccupazioni inerenti la privacy di allievi e famiglie?
  • Quale interesse assumono le informazioni contenute nel LSUN per i datori di lavoro?
  • Quali difficoltà incontrano i docenti francesi nella redazione di un profilo tanto dettagliato?
  • Come è possibile evitare il rischio di stigmatizzare difficoltà scolastiche o personali, “incidenti” di adolescenza, e come mantenere una relazione confidenziale con la famiglia?

Qui di seguito è possibile prendere visione della conferenza, che si è tenuta il 9 febbraio 2017 presso l’aula magna della SM di Camignolo.