All’inizio del mese di novembre il Forum delle associazioni degli insegnanti e della scuola è tornato a chinarsi sulla proposta di revisione del piano orario dei licei, che – dopo la frettolosa consultazione indetta dalla SIMS quest’estate – è stata ripresentata ai collegi docenti dei licei senza modifiche significative. A suscitare perplessità è in particolare la fretta con cui il DECS ha deciso di rendere operativa la riforma: la nuova griglia oraria dovrebbe entrare in vigore, nelle intenzioni dell’autorità scolastica, già a partire dal prossimo settembre!
Ecco qui di seguito la presa di posizione del Forum della scuola:
Il Forum delle associazioni e organizzazioni della scuola lo scorso giugno ha segnalato le criticità e i rischi legati al progetto di Nuovo piano delle lezioni settimanali del Liceo, presentato ai collegi docenti nel mese di maggio. Nella sua risposta, l’Autorità si limita a un’acritica opposizione a tutte le nostre legittime e fondate argomentazioni, senza entrare nel merito. Il progetto, dunque, procede a tappe forzate, costringendo i Gruppi cantonali a consegnare, entro sei mesi dall’inizio dei lavori, i nuovi piani di studio, i quali difficilmente potranno essere declinati in piani di sede in tempo utile perché gli allievi che attualmente seguono la quarta media si iscrivano ad una scuola superiore in modo consapevole e informato. La fretta, si sa, è spesso foriera di soluzioni improvvisate e approssimative. In particolare, l’introduzione dell’informatica -che l’Autorità federale impone ai cantoni entro il 2022- è prevista in Ticino già a partire da settembre 2020, pur nella consapevolezza che l’insegnamento dovrà essere affidato a docenti non adeguatamente qualificati. La nuova griglia troverebbe giustificazione proprio nell’esigenza di far spazio alla nuova materia: noi ribadiamo invece che questa potrebbe essere semplicemente aggiunta ai programmi attuali senza superare il numero di ore settimanali previste dal nuovo piano delle lezioni settimanali.
I docenti, nel frattempo, restano al margine. Esclusi dall’elaborazione del progetto, sono stati coinvolti in una procedura di consultazione che sulla stampa è stata definita come “una buffonata”. Un’espressione forte, che tuttavia consente di comprendere lo stato d’animo di chi si è trovato a dover analizzare un progetto senza una base documentale, in tempi ristrettissimi e a condizioni incomprensibilmente restrittive (solo come gruppi di materia di sede chiamati a rispondere a tre precise domande a carattere operativo). Il documento Esito della consultazione presso i docenti, elaborato dai direttori delle sedi durante l’estate, consiste in una selezione (di cui non è dato sapere i criteri) di osservazioni critiche, a fronte delle quali sono state avanzate soluzioni in alcuni casi surreali, come ad esempio quella che affronterebbe il rischio di segregazione fra curricolo scientifico e non-scientifico semplicemente evitando di chiamare “scientifico” il curricolo scientifico… Molte critiche, e in particolare quelle che evidenziavano le contraddizioni con i principi fondanti del modello liceale ticinese, sono state semplicemente ignorate, impedendone la diffusione con buona pace del principio di trasparenza al quale dovrebbe sottostare, per legge, l’Autorità.
Nel frattempo, a livello federale sono già ad uno stadio molto avanzato i lavori di revisione degli studi liceali. Entro poco tempo sarà così possibile sapere quali saranno i nuovi vincoli che verranno imposti ai cantoni per una revisione dell’organizzazione degli studi e dunque anche della griglia settimanale. Da qui, il rischio che i Gruppi cantonali, intenti nello sforzo di adattare i piani cantonali di studio, li debbano di nuovo modificare fra un paio di anni. Si pensi ad esempio alla richiesta di una fattiva e concreta collaborazione interdisciplinare che nella riforma federale verrà descritta in maniera più dettagliata e vincolante. A fronte di ciò, la revisione dei piani in corso sconta la progettata abolizione degli originari spazi di interdisciplinarità, sostituiti con fumose soluzioni di giornate di studio o settimane-progetto.
Sulla base delle argomentazioni addotte e di molte altre che omettiamo per ragioni di spazio, invitiamo tutti i cittadini, e in primis genitori, allievi e docenti, a raccogliere le preoccupazioni di numerosi docenti e di tutte le associazioni e organizzazioni che si occupano della scuola, e a fare pressione sull’Autorità politica perché induca il DECS ad adottare misure di buon senso, che evitino di sprecare energie e risorse e di gettare a mare molte delle faticose conquiste che hanno fatto del liceo ticinese un modello sul piano federale:
urge una moratoria che congeli il progetto del DECS di Nuovo piano settimanale delle lezioni del Liceo, utilizzando le risorse già messe a disposizione per condurre ad una riforma condivisa.